Massimo Boldi è scaramantico: ecco come riconosce chi porta sfiga 

Massimo Boldi parla della sua fissazione per la sfortuna. Cipollino ed il metodo per riconoscere chi porta iella 

 

Massimo Boldi

Una forma di superstizione secondo cui alcune frasi o gesti allontanerebbero o attirerebbero la fortuna o la sfortuna. Cosa è? La scaramanzia, una credenza popolare a cui non tutti danno importanza. Per alcuni invece, diventa un vero e proprio stile di vita. Anche i personaggi famosi sono scaramantici, uno di questi è proprio Massimo Boldi.

Durante un’intervista Massimo Boldi, in arte Cipollino, ha dichiarato di essere un tipo molto scaramantico in grado addirittura di riconoscere chi porta sfiga. L’attore ha dichiarato che è convinto dell’esistenza di persone che portano sfiga. “Io credo assolutamente che ci siano delle persone che portano sfiga… Ci son poche balle! Bisogna far finta di niente e stargli lontano il più possibile. Io cerco di evitarli, e se li incontro, mi tocco subito le palle”.

L’attore continua, sostenendo di essere in grado di riconoscere tutti coloro che portano sfiga. Addirittura il noto attore dice che ciò sono delle caratteristiche fisiche che permettono di individuare questi soggetti. “Un naso assottigliato, occhi sottili e una particolare conformazione delle dita della mano. Ma poi può anche capitare che negli anni da portasfiga passino a portatori di fortuna”.

Massimo Boldi ed il suo rapporto con la “sfiga”

Massimo Boldi

Un racconto incredibile, quello di Boldi. Con le sue parole Massimo riesce a coinvolgere anche chi non crede nella scaramanzia. Difatti afferma che crede fortemente anche nel malocchio. Addirittura ha creduto di esserne vittima tempo fa. Inoltre afferma che sa per certo chi glielo ha mandato. Ecco perché per Cipollino la preghiera personale e leggere spesso il Vangelo sono fondamentali.

“Mi sono anche fatto benedire da un prete, ed è servito molto!”. Oltre a parlare di sfiga e di malocchio, le sue scaramanzie riguardano ovviamente i numeri. Quali? 17, 13 e 7. Nonostante questi numeri per lui sono funesti, il tredici è ambivalente. Difatti afferma che a volte gli ha portato bene ed altre male. “Ma la vera tragedia è quando si rompe una bottiglia d’olio”.

Racconta che sti tratta di una superstizione che gli ha tramandato sua madre. Se una bottiglia di olio cade e si rompe, è convinto che rappresenta la morte di qualcuno della sua famiglia. “L’ultima volta che mi è successo, dopo solo una settimana è mancato un mio caro”.

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Nonostante tutte queste scaramanzie, Boldi cerca di vivere una vita regolarissima senza essere condizionato. Segue le parole di De Filippo, “Non è vero, ma ci credo”, divenuto un vero e proprio motto.

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