Nella memoria di molti di noi è rimasta la coppia formata da Heather Parisi e il suo ballerino nel primissimo Fantastico, ma pochi conoscono la triste parabola di quel danzatore.
Enzo Avallone. Il nome così, fuori contesto, siamo certi dirà pochissimo ai più, ma appena gli associamo il soprannome che Beppe Grillo gli “affibbiò” durante il primo Fantastico, vi si sbloccherà il ricordo e l’immagine apparirà chiara nella mente di tutti: Truciolo.

Enzo Avallone
Vincenzo Avallone nacque a Salerno con il pallino della danza, una sorta di Billy Elliot italiano. Dopo aver studiato la disciplina di Tersicore nella sua città, si perfezionò a Milano, alla Scala e poi in Francia. Debuttò come primo ballerino classico all’Opera di Sofia e ebbe l’onore di e con il grande Rudolf Nureyev.
La carriera di molti personaggi dello spettacolo è fatta di incontri, e fatale, determinante per Enzo fu quello con il coreografo Franco Miseria che lo scritturò per una trasmissione di grande successo del finire degli anni Settanta, Piccolo Slam.
Grazie a Miseria arrivò allo show del sabato sera che per anni ha fatto scuola nella televisione italiana: Fantastico. Quella prima edizione aveva un cast eccezionale. Oltre all’esordiente Heather Parisi, c’era Loretta Goggi che in quegli studi conobbe il suo grande amore, Gianni Brezza e Beppe Grillo, che allora si dedicava a ciò che, per alcuni, gli riesce meglio, fare il comico. Il tutto era gestito da super Pippo Baudo che si avviava a diventare l’eroe onnipresente della televisione.
Fu proprio Grillo che diede ad Avallone il soprannome di “Truciolo” per via dei riccioli biondi che ricadevano copiosi sulle spalle del ballerino.
Heather e Avallone erano una coppia stupefacente. Biondi entrambi e di grande talento, affascinarono il pubblico televisivo che arrivò a sperare in una storia d’amore.
Il declino
Negli anni Ottanta si cimentò anche come cantante con il singolo Ti chiami Africa che ottenne un discreto successo.

In quegli anni ebbe anche una grandissima delusione. Avrebbe dovuto essere il protagonista dello sceneggiato sulla storia di Marco Polo, una produzione internazionale di grande importanza. Ma pochi giorni prima dell’inizio delle riprese venne sostituito da Ken Marshall. I motivi di questa scelta non sono mai stati resi noti.
Da allora ha conosciuto un declino inesorabile, le sue apparizioni si sono via via diradate fino a quando è sparito definitivamente dalla TV.
Un guizzo di popolarità, di cui avrebbe fatto sicuramente a meno, la ebbe sul finire degli anni Ottanta, quando fu arrestato per problemi di droga.
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Probabilmente a causa dell’eroina, contrasse l’AIDS e morì a soli 41 anni nel 1997, in un ospedale della sua città, Salerno. E proprio l’Associazione Culturale Diffusione Danza della sua città ha istituito in sua memora il “Premio Enzo Avallone” assegnato ogni anno a un personaggio del mondo dello spettacolo.