Criptovalute: arrivano i software per produrre “denaro in casa” | Il PC diventa una macchina “stampa” soldi

Erano software nati per proteggere i nostri computer dai virus. Grazie a una nuova funzionalità, oggi possono produrre criptovalute con il nostro computer. Si può guadagnare molto, ma non tutto è ancora chiaro.

Le criptovalute sono l’argomento del momento. Tutti ne parlano, molti ci investono e qualcuno è anche riuscito a guadagnare molti soldi. Ma oggi si può fare ancora di più: produrle con il proprio computer.

Produrre criptovalute col tuo computer si può | Web Source
Produrre criptovalute col tuo computer si può | Web Source

Un’operazione che fa uso della potenza di calcolo non utilizzata dal nostro computer, oltre che una certa quantità di energia elettrica, per “stampare” valute che, per quanto virtuali, hanno un concretissimo valore reale di scambio.

Norton e Avira trasformano il nostro computer in una macchina che “stampa” soldi

Il primo programma di protezione a presentare questa funzionalità è stato il famosissimo Norton, ora alla versione 360. Al suo interno integra Norton Crypto un software che permette di produrre Ethereum (una criptovalute simile al famoso Bitcoin) quando il processore non sta lavorando. A ruota è seguito il concorrente Avira, che oggi propone la stessa funzionalità.

Batteria di computer dedicata al mining di criptovalute | Web Source
Batteria di computer dedicata al mining di criptovalute | Web Source

I programmi di generazione di criptovalute hanno bisogno di computer molto potenti, o quantomeno di fascia alta. Un portatile low cost è assolutamente sconsigliato. A tutela degli utenti, sia Norton che Avira, pur integrando la funzionalità di “stampasoldi” non la attivano automaticamente. Dovrà essere l’utente a decidere, previa lettura delle corpose condizioni di uso. Una volta tanto, la raccomandazione è quella di farlo con attenzione.

Resta comunque qualche perplessità. La prima è che questi tipi di programmi erano nati proprio per proteggere il nostro computer da intrusioni esterne, mentre oggi lo collegano a una rete che possiamo sperare sicura, ma senza nessuna garanzia certa che dall’interno del mondo nebuloso della produzione e commercio di criptovalute non possa arrivare qualche danno alla nostra sicurezza.

Last but not least, i due ormai ex “antivirus” trattengono una percentuale notevole del denaro prodotto (15% per Norton, probabilmente qualcosa di simile per Avira).

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Il mondo cambia ma forse quello degli antivirus è cambiato in modo un po’ troppo radicale, e varrebbe la pena di capirne un po’ di più prima di cliccare il famoso “accetto”.

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