Ghosting: che cosa significa? Può capitare a chiunque ed è una violenza terribile | Responsabili i social network

Il ghosting, una violenza psicologica nata ai tempi dei social. Sempre più diffusa e pericolosa per le vittime che non riescono a uscire fuori dall’ossessione dell’altro.

Negli ultimi anni sono emerse nuove terminologie legate al mondo della violenza psicologica. L’avvento della rete, del mondo virtuale e delle chat hanno fatto nascere un mondo sommerso di comportamenti borderline e pericolosi quali stalking, offese, minacce e bullismo 2.0.

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Donna che aspetta un messaggio che non arriverà mai

Traumi che si riversano sulle persone che subiscono gravi traumi legati alla loro all’intimità individuale e alla perdita della propria identità. Forme ossessive che assumano nuovi volti alle quali dare una definizione che aiuta a individuarle in un percorso introspettivo con il quale difendersi prima che trasformino in vere e proprie patologie.
Tra queste violenze psicologiche diffuse nel XXI secolo vi è il ghosting e molte persone a loro insaputa sono state dei ghoster (carnefici) o sono stati “ghostati” (vittime).

Che cos’è il ghosting?

Il termine ghosting è stato inserito per la prima volta nel dizionario britannico Collins nel 2015 e nell’arco di pochi anni si è diffuso in tutto il mondo. Deriva dalla parola “ghost” fantasma e potrebbe essere associato al termine “fantomatico”.
Il ghosting significa interrompere una relazione dal giorno all’indomani senza dare una spiegazione. Sparire del tutto, senza più rispondere alle chiamate o ai messaggi.

Un comportamento che si riflette immediatamente sull’altra persona, vittima di questo cambiamento repentino e alla quale è vietato avere una spiegazione logica dei motivi di questa interruzione.

Secondo il filosofo francese Vincent Cespedes questo fenomeno è esploso nel 2007 proprio con la diffusione dell’utilizzo dei social come Facebook, Twitter o instagram.
“Si tratta dello scollegamento di un legame cyber. Il ghosting non può prescindere dalla rete dei social”. Afferma il filosofo.
Quello che emerge è che questo comportamento non è una fine della relazione vera e propria, quanto invece una fuga che è stata concessa dal mondo digitale.

Cosa provoca il ghosting

Questo atteggiamento si ripercuote in modo violento sulle vittime che non riescono più a mettersi in contatto con l’altra persona, svanita nel nulla. Da un punto di vista psicologico si viene a creare una sorta di ossessione che porta a comportamenti compulsivi. Aprire in maniera frenetica il cellulare per controllare messaggi o chiamate, controllare a che ora si è collegato per l’ultima volta sui social, ricercare attraverso amici in comune le fotografie o qualsiasi altra informazione pubblicate dalla persona svanita.
Il pensiero diventa ossessivo nel cercare di capire i motivi per cui questa persona sia scomparsa.

Chi è la vittima del ghosting?

Secondo alcuni sondaggi sarebbero le donne ad essere soprattutto vittime di ghosting (il 24% delle donne, contro il 16% degli uomini).

L’uomo è in generale più distante dalle proprie emozioni e maggiormente manipolatore. E’ stato educato a controllare le emozioni per non risultare fragile. Deve essere forte e potente. Portato all’estremo, l’uomo impara a controllare le sue emozioni e infine ad utilizzare in un legame narcisista. Questa “sub-personalità” è stata enfatizzata con i social che facilitano il distanziamento, rendendo qualsiasi rapporto virtuale, svincolato da qualsiasi sentimento reale e palpabile. Con i social, le relazioni sono state trasportate in un mondo fittizio, distaccato dalle persone.

Diversi tipi di ghosting

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Quando una persona non risponde più ai messaggi

Esistono due tipologie di ghosting: quello offensivo e quello difensivo.

Ghosting difensivo

In questo caso, le persone vittime devono rompere un legame per proteggere se stesse. Si tratta di un “fuggire” da un legame tossico di dipendenza. L’unico modo per non subire più l’influenza ossessiva dell’altro, il ghosting difensivo è un “no-contact” ovvero un evitare qualsiasi contatto con l’altra persona per proteggersi e non soffrire. L’unica soluzione per non essere più vittime di una relazione.

Ghosting offensivo

Il ghosting offensivo deriva da una frustrazione: quella di sentirsi “superiori all’altro”, non abbastanza apprezzati oppure ignorati. Il ghosting in questo caso è motivato da una volontà di rivalsa e di farla pagare all’altro. Una manipolazione perversa che di norma dura poco tempo. Una tecnica con la quale l’altro cerca di avere potere sulla vittima.

Ghosting fuga dalle proprie responsabilità

Il ghosting è una tecnica con la quale evitare di affrontare una determinata situazione, scappare dalle proprie responsabilità ed evitare di provare il dolore dell’altro dopo la fine del rapporto. Spesso, questa tecnica comporta: il non rispondere più al telefono, ai messaggi, bloccare i profili.

Quello che lascia alquanto stupiti è che il ghoster ovvero colui che sparisce non ha senso di colpa. Al contrario, si rivela un comportamento ormai giustificato, percepito come comune e banale, molto diffuso tra i giovani. Laddove si tratta di un individuo moralmente ed eticamente di bassa levatura. In parole semplice: un vigliacco/a.

Il ghosting ha una durata?

Ci sono diverse tattiche nel ghosting. Quella strategica con la volontà di sottomettere la vittima e quella che con la quale si vuole invece terminare una relazione.

Se il ghoster sparisce a breve termine, significa che ci sono probabilità che voglia riprendere la relazione. In questo modo, ha aumentato il suo potere manipolatorio sulla vittima che accetta la sua scomparsa improvvisa.

Al contrario, quando il ghoster sparisce improvvisamente a lungo termine, significa che non vuole continuare la relazione.

Violenza psicologica nelle vittime

Questo atteggiamento i realtà è estremamente pericoloso con ripercussioni gravi sulla vittima. Risveglia paure profonde.

Le vittime sono portate a interrogarsi continuamente su se stesse, a cercare di capire perché l’altro non risponde più, se hanno sbagliato in qualcosa o se sia successo qualcosa all’altro. La vittima viene pervasa da un profondo senso d’abbandono e si sente estremamente vulnerabile.
Diventa un’ossessione nella quale la vittima vive con il fantasma dell’altro e non riesce a ricominciare e a chiudere definitivamente la relazione perché necessita spiegazioni. La violenza scaturisce dall’incomprensione.

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Vittima del ghosting

Accettazione

Quello che non viene compreso dalla vittima è che il ghosting è il messaggio stesso e non può essere in alcun modo frainteso e si riassume in un: “Basta è finita, sparisci dalla mia vita”.

La vittima deve semplicemente accettare la fine della relazione.

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E’ necessario dare un senso a quanto accaduto. Il ghosting provoca un forte trauma nelle vittime che rischiano di ammalarsi anche gravemente e di non farsene una ragione. Le vittime devono riappropriarsi della narrazione della propria vita e sapere che sono loro a scriverne la sceneggiatura e che non devono subire imposizioni dagli altri. Basta cambiare rotta, voltare pagina.

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