Pericolo: il veleno sulla tavola | Le analisi: i nostri condimenti preferiti sono contaminati

Alcuni grandi marchi di olio di oliva extravergine non hanno passato un test tedesco che ha rilevato tracce di oli minerali e pesticidi.

Quando si parla di olio di oliva extravergine, il Made in Italy sale sul podio della sana alimentazione. Eppure, l’etichetta non è sempre garanzia di qualità del prodotto. E’ quanto svela un nuovo test elaborato da un laboratorio tedesco che ha preso in esame alcune delle aziende più note italiane, vendute su tutto il territorio nazionale.

Quante sostanze velenose ci sono nei nostri cibi? | Web Source
Quante sostanze velenose ci sono nei nostri cibi? | Web Source

In totale, ben diciotto aziende su diciannove esaminate non hanno superato il test e ben tre marchi non rientrano nei criteri di qualità extra. Dai risultati ottenuti, gli oli venduti come “extra vergine di oliva” contengono tracce di oli minerali.

Tra questi marchi, alcuni sono molti noti nella grande distribuzione come De Cecco, Filippo Berio, Farchioni e Casolare bio Farchioni olii ma anche di Primadonna (Lidl).

Olio di oliva contaminato

Stando a quanto individuato dai test, la maggior parte degli oli erano contaminati da altri oli minerali. Sono state anche riscontrate tracce di plastificanti o pesticidi.

olio di oliva

Il test ha preso in esame gli idrocarburi degli oli minerali tra i quali i MOAH, idrocarburi aromatici degli oli minerali, alcuni dei quali sono cancerogeni. In un terzo dei prodotti è stata trovata tracce di Moah. Oltre a questi idrocarburi, i ricercatori hanno cercato i MOSH. Si tratta di un tipo di idrocarburo che si accumula nel corpo, le cui ripercussioni sulla salute dell’uomo non sono state ancore ben delineate.

Gli oli extravergine possono contaminarsi nell’arco delle diverse fasi della produzione. A partire dagli oli lubrificanti durante la raccolta (raccoglitori, motoseghe) oppure nella fase della macina quando le olive entrano a contatto con i macchinari e nastri trasportatori.

Una procedura che può compromettere la qualità del prodotto. La contaminazione è anche a monte. Ovvero, molti oli d’oliva hanno tracce di plastificanti e pesticida deltametrina, provenienti dal suolo. Sostanze che vengono usate nell’agricoltura e che contaminano ormai il suolo. La deltametrina è anche un pesticida pericoloso per le api e la biodiversità.

Purtroppo, il consumo del suolo ha portato a una sempre e più diffusa contaminazione nel settore agricolo. Anche l’inquinamento atmosferico incide sulla qualità del terreno. Non a caso, per l’ottenimento del marchio bio, le aziende devono affrontare numerose procedure di analisi del suolo per arrivare a un terreno adatto all’agricoltura biologica. Di norma, sono necessari almeno tre anni per l’ottenimento del marchio.

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