Ex calciatore che ha conquistato la folla grazie al suo stile, i suoi interventi poco ortodossi e gli scandali intorno alla sua carriera. Taribo West si è allontanato dal mondo del calcio da diversi anni ma il suo nome continua ad essere ricordato tra gli appassionati.
Arrivato in Italia nel 1997, Taribo West ha iniziato giocando nell’Inter per poi passare al Milano prima di lasciare il Paese nel 2000.

In soli tre anni, si è fatto conoscere dalla folla non tanto per le sue abilità calcistiche quanto per il suo stile, la sua grinta e per la serie di aneddoti che col passare degli anni si sono accumulati intorno alla sua figura.
La carriera calcistica
Il difensore di origine nigeriana, dopo aver militato nell’Auxerre, ha giocato per due stagioni nell’Inter. Nel corso della sua carriera, ha attirato l’attenzione dei tifosi per via del suo stile e, in particolare, delle sue treccine colorate.
Inoltre, Taribo West è sempre riuscito ad intimorire gli avversari non per la tecnica ma per l’irruenza. Il calciatore non aveva certamente paura di incappare in qualche fallo. La sua entrata sull’avversario Andrej Kančel’skis nella stagione 1997-1998 gli ha fatto raggiungere presto la notorietà.
“Mangali tutti, Taribo mangiali tutti” erano le urla dei tifosi nello Stadio di San Siro. Nell’Inter, il difensore ha contribuito alla vittoria della Coppa UEFA 1997-1998 con il suo gol decisivo contro lo Schalke 04.
L’ex calciatore è sempre stato molto fedele e, secondo i racconti, sarebbe stato proprio Dio a rivelargli il suo destino. Nel 1999, West si sarebbe presentato a Marcello Lippi dicendogli: “Dio mi ha detto che devo giocare nell’Inter”. L’ex allenatore avrebbe poi replicato: “Strano, a me non ha detto niente…”.
Dopo l’esperienza con i nerazzurri, Taribo West è passato al Milan con meno fortuna. Ha partecipato a 4 partite nell’arco di una stagione. Successivamente, ha lasciato l’Italia per giocare in altri Paesi.
Ha militato prima nel Derby County e poi nel Plymouth in Inghilterra. Successivamente è passato al Kaiserslautern in Germania ed al Partizan Belgrado in Serbia. In seguito si è spostato nel Qatar, dove ha giocato per l’Al-Arabi. Infine, è tornato in Nigeria nel Julius Berger.
Oltre al calcio: l’impegno nel sociale e gli scandali
Oltre al calcio, Taribo West ha deciso di dedicarsi alla fede diventando un pastore pentecostale nella chiesa istituita da lui stesso, Shelter in the Storm, situata nella periferia di Milano.
Dopo aver abbandonato la carriera da difensore, nel 2007, ha iniziato ad impegnarsi nel sociale con la fondazione della Taribo West Foundation, associazione che aiuta i bambini nigeriani in difficoltà. Inoltre, ha fondato una scuola di calcio insieme a George Weah, ex attaccante del Milan diventato presidente della Libia.
Nonostante si sia allontanato dal mondo del calcio, nel 2009 West è finito nuovamente al centro della cronaca per via di un caso di ricettazione di passaporti falsi. L’ex difensore è risultato essere innocente.
Dopo qualche anno, nel 2013, ha fatto parlare nuovamente di sé in seguito ad una scoperta sconvolgente. L’ex presidente del Partizan Žarko Zečević, dopo aver fatto una serie di accertamenti, ha rivelato quella che sarebbe l’età reale di West.

È emerso che l’ex difensore avrebbe mentito dichiarando di essere nato nel 1974 quando in realtà risulterebbe essere nato nel 1962. Si sarebbe tolto ben 12 anni con un “ritocco” dei suoi documenti.
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All’inizio della sua esperienza con l’Inter, nel 1997, la squadra pensava di avere a che fare un giocatore di 23 anni, agli esordi della sua carriera. Taribo West, invece, ne aveva già 35.
Le accuse sono sempre state smentite dal pastore che avrebbe risposto in questo modo alle dichiarazioni di Zečević: “Lui non è mio padre, fratello o parente. I giornalisti dovrebbero chiedergli dove ha ottenuto questa notizia”.