L’istituto Superiore della Sanità ha dichiarato che negli ultimi giorni cala l’incidenza del Covid-19, si prevede il termine la quarta ondata.
Ha confermato l’istituto Superiore della Sanità (ISS) che l’indice Rt che calcola il tasso di contagio in Italia è sceso di 0,34 punti che lascia intravedere la fine della quarta ondata. L’ultima rilevazione infatti è pari a 0,97 rispetto all’1,31 della precedente rilevazione.
Ma cos’è l’indice Rt? E’ la quantità di persone che un singolo positivo infetta. Scendere sotto l’1 significa che ogni positivo infetterà meno di un’altra persona. Ed è quindi il primo segnale che l’epidemia sta ritirandosi, e i numeri sono destinati a calare. Dunque un sospiro di sollievo per tutti gli italiani. Che infatti vedono diminuire il tasso di occupazione sia nelle terapie intensive e sia nelle aree mediche.
La Cabina di Regia tra il Ministero della Sanità e l’ISS ha registrato una diminuzione dell’incidenza settimanale in tutta l’Italia. Le statistiche sono state calcolate prendendo in considerazione il periodo tra il 5 gennaio e l’18 gennaio 2022.
Un calo è stato registrato anche per l’indice di trasmissibilità che si basa sui casi che hanno avuto necessità di un ricovero ospedaliero. Alcune Regioni però hanno affermato che i calcoli potrebbero essere sottostimati a causa di ritardi nell’inserimento dei positivi.
Rimane però il rischio di alto contagio per alcune Regioni italiane. L’aumento maggiore si è registrato in Friuli Venezia Giulia con 40% in più di casi, mentre il rischio di occupazione completa dei posti letto Covid resta la Valle d’Aosta con il 41%.
Moderato è invece l’aumento in Liguria, Bolzano, Trento e Umbria che hanno stimato solo 1 punto in più rispetto alle rilevazioni precedenti. La regione con la percentuale più bassa di posti letto occupati è il Molise che raggiunge appena il 20%.
La fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100mila abitanti è La fascia d’età 0-9 anni è quella che registra il più alto tasso di positività settimanale per 100mila abitanti. A seguire c’è la fascia d’età 10-19.
Non è stato previsto dal governo Draghi un ulteriore modificazione dei colori che distinguono l’aumento dei casi Covid. Rimangono infatti in zona bianca la Basilicata, Molise e Umbria. In zona gialla invece ci sono la Toscana, Veneto, Calabria, Campania, Province autonome di Bolzano, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, e di Trento, Puglia, Sardegna.
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Infine in zona arancione rimangono il Piemonte, l’Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Valle Aosta. Nessuna regione è stata classificata al momento zona rossa. Un probabile cambiamento dei colori si stima accadrà per il prossimo lunedì 7 febbraio. Le zone che potrebbero diventare rosse sono quelle con più alto tasso di occupazione completa dei posti letto Covid: Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia.
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